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CNR: Alamanacco della Scienza

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N. 19 - 5 dic 2012
ISSN 2037-4801

L'altra ricerca   a cura di Rosanna Dassisti

Informatica

La minaccia corre on line

Il cyberbullismo è riconosciuto come una grave problematica sociale, legata alla crescente diffusione di prodotti tecnologici e social media. Una questione che investe tutti i giovani, con conseguenze particolarmente gravi nella pre-adolescenza.

Il fenomeno può manifestarsi in vari modi: dal cosiddetto 'flaming', ossia l'invio di messaggi elettronici di contenuto violento o aggressivo, al 'harassment', che sconfina nel cyberstalking, cioè le molestie, la denigrazione e l'esclusione effettuate on-line. Prepotenze che generano nelle vittime uno stato di ansia continuo, che porta a modificare abitudini e recapiti, pur di sfuggire alle minacce.

Questi dati emergono anche dallo studio 'Open eyes', condotto dall'Osservatorio sul cyberbullismo su un campione di 2.419 ragazzi e ragazze italiani, del quale si è parlato nel corso del convegno internazionale 'Cyberbullismo e rischio devianza, strategie di prevenzione e interventi mirati', svoltosi a Roma, presso il ministero dell'Istruzione, università e ricerca.

Dall'incontro, al quale sono intervenuti, tra gli altri, il ministro, Francesco Profumo, il sottosegretario Rossi Doria e personalità dell'Osservatorio europeo della violenza a scuola, è emerso che a commettere maggiormente atti di bullismo sono i giovani maschi, con una percentuale del 17,8% di autori di messaggi a contenuto esplicitamente violento, a fronte dell'8,7% delle ragazze.

I maschi sono anche quelli che di più denigrano compagni e conoscenti in rete (10,2%, contro il 6,9% delle femmine), creano account fittizi e inventati per molestie a nome di altri (8,6% contro il 4,1%) e, soprattutto, escludono altri giovani dai gruppi di amici, chat e altre piattaforme di interrelazione collettiva (8,4% contro il 3,8%).

"È necessario adottare misure concrete contro il fenomeno del cyberbullismo e del bullismo in generale, intervenendo in primis attraverso la collaborazione di genitori, insegnanti e istituzioni scolastiche", ha commentato Rossi Doria. "La scuola è impegnata da tempo su questo fronte, che però è in continua trasformazione e, dunque, non facile da contrastare".

Emiliano Borello