Ultima edizione | Archivio giornali | Archivio tematico | Archivio video
Quindicinale a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche
ISSN 2037-4801
Ambiente
Chimica sostenibile: una soluzione alle grandi sfide dell’umanità
La chimica è una scienza che, in molti ambiti, può essere motore di sostenibilità e di economia circolare. Lidia Armelao, direttore del Dipartimento di scienze chimiche e tecnologie dei materiali (Dsctm) del Cnr, spiega che “lo sviluppo sostenibile è in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri”.
Proprio con questo obiettivo nasce la “green chemistry”, ovvero la scienza che promuove l'invenzione, la progettazione e l'uso di prodotti chimici e processi per ridurre o eliminare l'uso e la produzione di sostanze pericolose. “Questo concetto di sostenibilità è fortemente collegato a quello dell'economia circolare, ovvero un sistema economico fondato sul riutilizzo di materiali in successivi cicli produttivi, riducendo al massimo gli sprechi”, sottolinea Armelao.
Tra gli obiettivi principali della chimica sostenibile, riconvertire le vecchie tecnologie in nuovi processi, ridurre l'inquinamento e sviluppare prodotti che possano ridurre l'impatto sull'ambiente. Un altro aspetto importante è quello della riduzione dell'uso energetico. “La chimica verde si propone di sfruttare fonti di energia rinnovabile come l'energia solare, l'eolica, la geotermica, quella idroelettrica e quella di biomassa. Questo perché le risorse energetiche tradizionali, come il petrolio, il carbone e il gas, sono esauribili e fortemente inquinanti, rappresentano infatti la principale causa di emissioni di CO2 nell'aria”, prosegue il direttore del Cnr-Dsctm. “Le energie rinnovabili, al contrario, hanno la caratteristica di non esaurirsi a fine ciclo, sono pulite, economiche e sono disponibili per un maggior numero di comunità. Sostenibilità significa anche questo: garantire alla società mondiale intera, senza distinzioni, gli stessi diritti e le stesse possibilità”.
La transizione ecologica, la rivoluzione verde e la salute sono temi centrali nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), documento approvato dal governo italiano, che costituirà un riferimento indispensabile nei prossimi anni. “In questo ambito, il Dsctm può dare un contributo fondamentale”, sostiene Armelao. “In particolar modo nei processi di decarbonizzazione del sistema produttivo, nella diffusione di idrogeno prodotto da fonti rinnovabili, nella riqualificazione di siti industriali inquinati e nella realizzazione di risorse idriche mediante il riutilizzo di acque inquinate oppure di acque marine che devono essere desalinizzate”.
Infine, la chimica sostenibile ha un importante compito anche nella risoluzione di alcune delle sfide proposte dall'Onu nell'Agenda 2030, il piano d'azione messo in atto dalle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile del Pianeta. “Questo programma non risolve tutti i problemi, ma rappresenta sicuramente una buona base comune da cui partire con il coinvolgimento e l'impegno di tutti i Paesi e delle loro componenti sociali, politiche ed economiche”, conclude la ricercatrice.
Quale clima dopo Glasgow
Fabio Trincardi e Carlo Barbante – rispettivamente direttore del Dipartimento terra e ambiente e direttore dell'Istituto di scienze polari – fanno il punto sulle politiche per il clima dopo il recente summit internazionale Cop26. E sottolineano l'importanza di ricostruire le temperature del passato per comprendere i cambiamenti climatici attuali
One Ocean Science: la ricerca non si deve fermare
Nel video, l'Istituto di scienze marine del Cnr spiega l'importanza di studiare gli oceani, per il ruolo che rivestono nella vita sulla Terra e nei cambiamenti climatici, tema al centro anche della conferenza delle Nazioni unite, Cop26
Per un mare sempre più blu
Alla (ri)scoperta consapevole del mare sotto casa. È l'obiettivo del progetto “Blu di Genova”, tra i cui partner figura l'Istituto per lo studio degli impatti antropici e sostenibilità in ambiente marino del Cnr. Grazie al progetto, Genova ha l'occasione di sperimentare un nuovo modello partecipativo, punto di incontro tra scienza, sport, educazione ambientale, scoperta del territorio, sostenibilità e volontariato
Il Cnr-Iret misura gli scambi di carbonio
Quanta anidride carbonica viene assorbita dalle piante? E quanto è importante lo scambio? A queste domande aiuta a rispondere la stazione dell'Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Cnr, posta nel sempreverde bosco di Capodimonte e con un ruolo cruciale nell'ottica del Piano verde europeo
Nuvole: perché studiarle?
Vincenzo Levizzani, ricercatore dell'Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima del Cnr di Bologna, spiega perché le nubi forniscono preziose informazioni per lo studio della meteorologia e del clima
Come vivere in Antartide
In questa zona del Pianeta il freddo è un nemico, bisogna quindi prestare la massima attenzione all'abbigliamento e ai sistemi di sicurezza. Alberto Salvati dell'Ufficio Ict del Consiglio nazionale delle ricerche racconta come vivere al meglio al Polo Sud
Un picnic tra le nuvole (in bottiglia)
L'Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima del Cnr partecipa al “Picnic Science”, evento europeo di promozione della scienza “outdoor” organizzato in Polonia e fruibile online, proponendo esperimenti che spiegano l'influenza dei fenomeni atmosferici sulla meteorologia e sul clima
Trasporto marittimo: quale impatto su salute e ambiente
Una recente indagine dall'Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima del Cnr evidenzia come le ultime normative internazionali abbiano portato a una riduzione delle emissioni di inquinanti atmosferici nel settore. Grazie a tale risultato si stima, nei prossimi anni, una diminuzione di morti premature e di casi di asma infantile, ma anche un leggero aumento del riscaldamento globale
Gli incendi e l’Artico
“Pillole social” è un progetto divulgativo per presentare le attività dei ricercatori italiani impegnati nello studio dell'aerosol atmosferico nella regione artica, antartica e nelle stazioni remote d'alta quota. Brevi video, realizzati in collaborazione con l'Istituto di scienze polari del Cnr, illustrano l'importanza dello studio di questa matrice ambientale e spiegano al pubblico perché venga esaminata proprio in queste aree remote
Cacciatori di microplastiche
A Portofino, scienziati e cittadini, a bordo di kayaks, effettuano la raccolta della plastica in mare con speciali retini. È “Micro Plastic Hunters”, un progetto che coinvolge varie strutture - da Mrevivo a Lega navale italiana– ed è coordinato dall'Istituto per lo studio degli impatti antropici e sostenibilità in ambiente marino del Cnr