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CNR: Alamanacco della Scienza

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N. 3 - 10 feb 2021
ISSN 2037-4801

Focus - Sotto sotto  

Ambiente

Per scoprire chi siamo, bisogna scavare

Nella loro maestosità, montagne e oceani simboleggiano da sempre universalità e immutabilità. Ma se il paesaggio che osserviamo quotidianamente nel territorio in cui viviamo può sembrare sempre uguale e statico, in realtà tale non è. Anzi, esso è il risultato di milioni di anni di modificazioni continue, in apparenza impercettibili, la cui origine è in profondità, decine di chilometri sotto di noi. “La superficie del nostro Pianeta, con grandi masse oceaniche a separare vaste aree continentali, è il risultato di grandi processi tettonici, ossia di processi di deformazione della crosta terrestre causati dallo spostamento laterale di enormi masse che compongono la porzione esterna della Terra: le cosiddette placche tettoniche”, spiega Giacomo Corti dell'Istituto di geoscienze e georisorse (Igg) del Cnr. “Questi processi agiscono sotto l'azione di enormi forze che hanno origine da decine o centinaia di chilometri di profondità all'interno del mantello terrestre e portano alla formazione dei principali elementi geologici e morfologici che caratterizzano il Pianeta: dalle imponenti catene montuose come Alpi, Ande o Himalaya, ai grandi bacini oceanici come Atlantico e Pacifico, fino alle Rift Valley, le cosiddette fosse tettoniche”.

Proprio le Rift Valley continentali rappresentano un classico esempio delle complesse interazioni tra la dinamica delle placche tettoniche e quella del sottostante mantello. “Le forze che si sviluppano in questi complessi sistemi portano alla formazione di grandi fratture nella superficie terrestre, la cui espansione, nel tempo, provoca la rottura dei continenti e la formazione di nuovi bacini oceanici”, prosegue il ricercatore. “La Rift Valley africana è un esempio classico di questi processi geodinamici, il cui sviluppo risulta fondamentale per controllare morfologia, clima e biosfera in Africa orientale e comprendere le relative implicazioni per l'evoluzione della nostra specie nella 'culla dell'umanità'”.

Un gruppo di ricerca coordinato dal Cnr-Igg ha di recente ottenuto risultati illuminanti sullo sviluppo del quasi sconosciuto Rift del Ririba nel Sud dell'Etiopia, che ha permesso di ricostruirne la storia geologica. I nuovi dati hanno dimostrato come la sua nascita sia dovuta alla propagazione verso sud della Rift valley etiopica intorno a 3.7 milioni di anni fa; una propagazione di relativa breve durata, interrottasi circa da 2.5 milioni di anni. “Ciò può essere stato all'origine di importanti cambiamenti nella morfologia e negli ambienti naturali nel sud dell'Etiopia che possono, a loro volta, aver condizionato lo schema di migrazione dei nostri antenati in Africa orientale” afferma Corti. Il Cnr-Igg ha realizzato un sito internet sul progetto.

Lo studio delle Rift Valley continentali è di notevole importanza, quindi, da un punto vista scientifico per comprendere in dettaglio la dinamica dei processi che controllano il nostro. “A tal scopo ci sono altri progetti in atto da parte di ricercatori Cnr-Igg per analizzare in dettaglio le espressioni superficiali di processi, come vulcanismo, sismicità, topografia, per risalire alla dinamica profonda che li controlla”, conclude Corti. “Ad esempio, ci sono progetti per studiare il vulcanismo della depressione dell'Afar, in Etiopia, finalizzati alla comprensione dei processi di formazione di magma in profondità, in termini di volumi prodotti e tempi di produzione, e la sua risalita verso la superficie a formare gli edifici vulcanici e le imponenti colate di lava che caratterizzano questi ambienti, come ad esempio The Afar Stratoid project

Edward Bartolucci

Fonte: Giacomo Corti, Istituto di geoscienze e georisorse , email giacomo.corti@igg.cnr.it -