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Mensile a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche
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N. 8 - 4 mag 2011
ISSN 2037-4801
Vita CNR a cura di Francesca Gorini
Nell'ambito del settimo Programma quadro di ricerca, la Commissione Europea ha finanziato il progetto 'Egida' (Coordinating earth and enviromental cross-disciplinary projects to promote Geoss) che coinvolge 13 partner europei, tra cui, per l'Italia, il dipartimento Terra e ambiente del Cnr (coordinatore del progetto) e l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), responsabile di un caso d'uso sull'area mediterranea.
Si tratta di un'ampia azione di coordinamento compresa nel tema 'Supporting the integration of European and international R&D programmes in Geo' che ha lo scopo di dare vita a un processo sostenibile per contribuire allo sviluppo del programma internazionale 'Geoss' (Global Earth obsevation system of systems), l'ambizioso progetto promosso e gestito dal Geo (Group on Earth observation). Quest'ultimo intende mettere a sistema gli strumenti di osservazione della Terra utilizzati in tutto il mondo e realizzare un apparato globale di 'reti di osservazione', trasformando così i dati raccolti in informazioni preziose per la nostra società, utili anche nella gestione delle emergenze naturali e antropiche.
"Il progetto supporterà l'implementazione della 'roadmap' definita da Geo coordinando le iniziative rilevanti già presenti nel contesto nazionale ed europeo e coinvolgendo i Paesi in via di sviluppo attraverso la definizione e l'applicazione di una metodologia innovativa: l''Egida methodology'", afferma il coordinatore del progetto Stefano Nativi.
Tale metodologia è finalizzata ad agevolare i contributi della comunità scientifica nazionale ed europea intervenendo sulla gestione delle risorse utilizzate per monitorare il nostro pianeta - sensori, dati, servizi digitali, infrastrutture per la modellazione ambientale - contribuendo così a migliorare e aumentare la mobilitazione delle risorse necessarie per la realizzazione del programma 'Geoss'.
In prima battuta, l''Egida methodology' sarà applicata e verificata grazie a casi d'uso significativi: la gestione delle risorse di osservazione in un'area complessa quale la regione del Mediterraneo e contestualmente in un paese piccolo quale la Slovenia; il monitoraggio della qualità dell'aria per la salute in un contesto quasi globale (pan-europeo); il monitoraggio dell'inquinamento della zona calda del Mediterraneo.
Egida, oltre a essere un progetto europeo, ha un advisory board e uno stakeholders network i cui membri rappresentano tutti i cinque continenti.
Fonte: Stefano Nativi -
Per saperne di più: - www.egida-project.eu