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Mensile a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche
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N. 11 - 26 giu 2013
ISSN 2037-4801
L'altra ricerca a cura di Rosanna Dassisti
Secondo i dati del ministero dell'Istruzione, 'La ricerca scommette sul cervello’ è stata la traccia più gettonata dagli studenti alle prese con l’esame di maturità 2013 nella prova di italiano. Un segnale interessante, come i dati di Observa Science in Society secondo cui cresce l’interesse degli italiani per la scienza. L’Osservatorio rileva questo indicatore con cadenza annuale dal 2007, sottoponendo un campione di nostri connazionali a tre domande sulle conoscenze scientifiche di base, standardizzate su scala internazionale.
Quest’anno il livello di alfabetizzazione dei cittadini ha raggiunto un picco (relativamente) positivo mai registrato negli anni precedenti. Gli intervistati sono stati chiamati a dire se il Sole sia un pianeta o una stella, se gli antibiotici siano efficaci sia contro i virus sia contro i batteri, se gli elettroni siano più piccoli degli atomi. Il 58% del campione sa che il Sole è una stella, il 49% che gli antibiotici vanno utilizzati solo contro i batteri e il 47,5% che gli elettroni hanno dimensioni inferiori agli atomi. Il 14% non sa rispondere correttamente a nessuna delle domande poste, circa uno su tre è in grado di rispondere in maniera corretta ad almeno una di queste, più di uno su cinque riesce a rispondere a tutte e tre.
Potrebbero sembrare, a ragione, risultati non esaltanti, “rispetto alla rilevazione del 2012 è interessante però notare che triplica la quota di cittadini ultrasessantenni e con un basso titolo di studio che riesce a rispondere in maniera corretta a tutte e tre le domande. In sostanza, il picco di alfabetismo scientifico raggiunto quest’anno si deve all’aumento del livello di conoscenze scientifiche di fasce di popolazione tradizionalmente meno preparate”. I dati dell’Osservatorio confermano che “come negli anni precedenti, le conoscenze scientifiche degli italiani diminuiscono al crescere dell’età e aumentano al crescere del livello di istruzione. Solo il 5% dei giovani tra i 15 e i 29 anni e il 2% dei laureati non risponde correttamente a nessuna delle domande poste nel questionario.