Ultima edizione | Archivio giornali | Archivio tematico | Archivio video
Mensile a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche
Archivio
N. 12 - 11 set 2013
ISSN 2037-4801
Focus - Idee per la politica
"Né io né Charlie (Townes) avevamo pensato al distacco della retina negli anni ’60. Se il nostro obiettivo fosse stato quello di trovare nuove tecnologie mediche, non ci saremmo mai messi a giocare con l’emissione stimolata degli atomi in stati eccitati”.
La citazione di Arthur L. Schawlow, premio Nobel per la Fisica 1981 per il suo lavoro con il laser, rende evidente il senso della ricerca scientifica come attività che 'scopre’ cose nuove, consentendo l’innovazione tecnologica e coadiuvando la crescita economica. Il mondo politico e istituzionale, per concedere finanziamenti, chiede continuamente 'risultati’ ai laboratori e ai ricercatori. Serge Haroche, altro Nobel per la Fisica (nel 2012) e di recente ospite del Dipartimento di scienze fisiche e tecnologie della materia (Dsftm) del Cnr, come docente nella Scuola internazionale di fisica e tecnologia della materia di Otranto 2012 e come relatore nel ciclo di conferenze 'Tutto il mondo in un atomo’, ritiene però questa richiesta di una progettualità a breve termine come una 'industrializzazione’ non idonea alla libertà e alla curiosità necessarie alle grandi scoperte.
Io mi trovo d’accordo, insieme ai più di mille ricercatori del Dipartimento, pur essendo orgogliosi dei risultati che ci permettono di dare lustro alla nostra attività: il Dsftm ha infatti stretti rapporti con le industrie e può vantare un notevole portafoglio di 140 brevetti. Quando viene sviluppata una nuova teoria scientifica o si procede verso una nuova tecnologia, e una delle domande a cui siamo chiamati a rispondere è “Quali porte ci aprirà?”, dobbiamo però ribadire come l’impulso che muove il nostro lavoro, e che ne è il fondamento, siano appunto la curiosità per il sapere e la libertà di sondare territori inesplorati. La rivalutazione della ricerca spontanea a tema libero è di vitale importanza al fine di consentire alle giovani menti di portare il loro contributo unico alla nostra società, sviluppando idee che spesso avranno risvolti applicativi nel mondo industriale ma che non nascono unicamente per questo scopo.
Come coniugare, dunque, ricerca di base e applicazione? Il reclutamento è l’aspetto fondamentale di qualsiasi politica scientifica. E il reclutamento in Italia deve essere ripensato in toto, creando meccanismi di scelta con 'tenure track’ che consentano lo sviluppo di carriera e percorsi preferenziali per i ricercatori che abbiano idee innovative da portare, come ad esempio è stato per i 20 vincitori di Erc (grant dell’European Research Council per i ricercatori di eccellenza che svolgano ricerche pionieristiche e di frontiera) del nostro Dipartimento. Altra scelta politica fondamentale è la creazione di poli di eccellenza che portino a una razionalizzazione delle risorse strumentali e a una focalizzazione territoriale delle conoscenze, in modo da attrarre più facilmente fondi e ricercatori.
Massimo Inguscio
Fonte: Massimo Inguscio, Dipartimento di scienze fisiche e tecnologie della materia del Cnr, Roma, tel. 06/49937421 , email direttore.dsftm@cnr.it -