Ultima edizione | Archivio giornali | Archivio tematico | Archivio video

CNR: Alamanacco della Scienza

Archivio

N. 1 - 18 gen 2017
ISSN 2037-4801

L'altra ricerca   a cura di Marina Landolfi

Università ed Enti

Salute di genere, un passo in avanti nella ricerca ortopedica

È stato assegnato a Riccardo Gottardi, ricercatore della Fondazione Ri.Med, il premio 2016 Salute delle donne 'Iris Klarman' dell'associazione statunitense For Women's Wellness, per il suo studio nel campo della medicina di genere relativo all'osteoartrite e ai meccanismi di influenza degli ormoni nelle donne in menopausa, con attenzione all'efficacia delle concentrazioni ormonali nella protezione della cartilagine.

La ricerca, finanziata da Ri.Med e condotta presso la Scuola di medicina dell'Università di Pittsburgh (Usa), ha esaminato come le differenze tra uomini e donne influiscano con una maggiore incidenza per alcune patologie, come nel caso dell'osteoartrite, malattia degenerativa che colpisce le articolazioni e distrugge progressivamente la cartilagine, il tessuto che ricopre le estremità delle ossa.

Dopo la menopausa, le donne rischiano il doppio rispetto agli uomini di sviluppare questa malattia. Per molti studi questa maggiore incidenza è dovuta alla diminuzione dei livelli ormonali post-climaterio, con conseguenti terapie ormonali sostitutive che interagiscono solo sull'osso, senza intervenire sul ripristino della cartilagine, che non può essere analizzata separatamente.

Gottardi e il suo team hanno sviluppato un modello in vitro per la generazione di cartilagine ingegnerizzata. I ricercatori sono partiti dalle cellule umane, analizzando le concentrazioni di estrogeno e progesterone che durante il ciclo mestruale variano nel tempo e si ripetono ciclicamente ogni 28 giorni, mentre nelle terapie ormonali sostitutive l'estrogeno, o estrogeno e progesterone, vengono somministrati senza variazioni. Hanno quindi riprodotto un numero elevato di tessuti compositi identici, un insieme di ossa e tessuti vascolarizzati che riproduce esattamente il modello dell'articolazione umana. “La procedura che abbiamo sviluppato riproduce le condizioni che si osservano in vivo negli esseri umani”, spiega il ricercatore. “Inoltre, questo modello permette di coltivare in ambienti controllati i tessuti osteocondrali umani e di non effettuare sperimentazione su animali che, tra l'altro, hanno un ciclo ormonale diverso da quello umano”.

La Fondazione Ri.Med, istituita con decreto governativo, promuove e conduce progetti di ricerca biomedica e biotecnologica favorendo il trasferimento dei risultati nella pratica clinica, per fornire nuove indicazioni terapeutiche per la cura e la qualità di vita dei pazienti.