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Mensile a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche
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N. 2 - 7 feb 2018
ISSN 2037-4801
L'altra ricerca a cura di Marina Landolfi
Si è tenuto a Roma, presso il Senato (sala Zuccari a Palazzo Giustiniani), il convegno 'Superbugs 2050 il countdown è iniziato', organizzato dall'associazione Giuseppe Dossetti sul tema dei cosiddetti 'superbatteri', ovvero quei microrganismi che riescono a sopravvivere all'azione degli antibiotici. La situazione è critica ed è in corso un vero e proprio allarme globale, come si evince dal primo rapporto dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sulla sorveglianza dell'antibioticoresistenza, che stima in almeno mezzo milione le persone nel mondo colpite. Ma il dato viene considerato molto inferiore a quello reale, poiché a oggi sono disponibili le statistiche fornite soltanto da 22 dei 52 Paesi iscritti al sistema di sorveglianza Global Antimicrobial Surveillance System (Glass), lanciato dall'Oms nell'ottobre 2015.
I batteri resistenti più comunemente riportati sono stati Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae, Staphylococcus aureus e Streptococcus pneumoniae, mentre i casi di Tbc multiresistente nel 2016, calcolati separatamente dall'Oms e quindi da aggiungere al computo totale, sono stati almeno 490.000. Secondo l'Oms i dati sono preoccupanti soprattutto perché la veicolazione dei patogeni ovviamente non si limita ai confini nazionali, ed è qui fondamentale sviluppare la sorveglianza per anticipare e affrontare una delle più grandi minacce alla salute pubblica globale.
Tra le cause principali della diffusione dei 'superbatteri' l'uso smodato di antibiotici, spesso mal prescritti sia in medicina che in veterinaria, e l'abuso che in alcuni Paesi si continua a farne per accelerare la crescita dei capi d'allevamento. Secondo le stime presentate durante il convegno al Senato, in Italia la resistenza agli antibiotici è tra le più elevate a livello europeo: ogni anno dal 7 al 10 per cento dei pazienti va incontro a un'infezione batterica multiresistente e le infezioni correlate all'assistenza colpiscono circa 284.100 pazienti.
Il fenomeno dei 'superbatteri' è collegato inoltre ai 7.000 morti l'anno per infezioni contratte negli ospedali italiani. “Un esercito silenzioso, vite senza nome né volto definiti, che non avendo rilievo mediatico non emergono nelle cronache, nonostante siano il doppio delle vite perse per incidenti stradali", ha dichiarato il Segretario nazionale dell'associazione Dossetti, Claudio Giustozzi.
Edward Bartolucci