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CNR: Alamanacco della Scienza

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N. 1 - 15 gen 2014
ISSN 2037-4801

Faccia a faccia

Almanacco della Scienza CNR -->Promessi sposi e risate garantite

Promessi sposi e risate garantite

Uno spettacolo che ricorda i fuochi d’artificio, dove ogni esplosione supera per stupore la precedente, senza lasciare a chi assiste un istante di respiro. Lo show degli Oblivion è così: una raffica ininterrotta di gag, imitazioni, canzoni e calembour. Il genere, la parodia, può non piacere, ma pubblico e critica concordano nel riconoscere a questo quintetto - Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli - una professionalità assolutamente impeccabile. E un senso dell’ironia straordinario, lo stesso con cui accolgono la richiesta di intervista da parte del giornale del Cnr: “Siamo diventati oggetto di ricerca? Non sappiamo se inorgoglirci o preoccuparci!”. Battuta accompagnata dallo stesso sorriso beffardo con cui recitano nel loro 'Othello, la H è muta’: li incontriamo subito dopo una replica alla Sala Umberto di Roma, ancora con i costumi di scena. Rispondono praticamente in coro, oppure come nei fumetti di Qui, Quo, Qua, completando reciprocamente le frasi.

Cercando di essere seri, le vostre rivisitazioni di opere letterarie e musicali sono semplice divertimento 'colto’ o possono avere una funzione didattica?

Mamma mia, che domanda… Diciamo, sempre per rimanere seri, che non è questo il nostro scopo diretto, noi vogliamo prima di tutto divertire il pubblico. Però potremmo dire che 'Othello’ è uno spettacolo multilevel e sarebbe un grande successo se un ragazzo, che magari non ha mai sentito parlare di Verdi e Boito né di Bach e Gounod, per citare alcuni autori dai quali saccheggiamo, avesse voglia di andare anche soltanto su wikipedia a cercare qualcosa di più.

Di ragazzi che vi seguono ce ne sono, a giudicare dalla platea teatrale e dal web.

Sì, effettivamente siamo diventati un fenomeno 'virale’ nostro malgrado. Sul sito www.oblivion.it sono riportate soltanto le 65 versioni 'ufficiali’, realizzate in gran parte da studenti, della nostra parodia di maggiore successo, i 'Promessi sposi in 10 minuti’: ma in rete sappiamo che ne circolano molte altre.

Internet è stato ed è il volano più importante della vostra popolarità.

È accaduto tutto per caso, disperazione o, meglio, nella speranza che qualcuno si accorgesse di noi. Abbiamo postato la nostra parodia manzoniana nel 2009, quando per i video che circolavano su youtube ancora contava l’originalità dell’idea più che l’estetica della confezione, e il riscontro è andato oltre ogni previsione, in tempi fulminei. Siamo persino entrati nella 'storia’ di Internet, insieme a qualche altro gruppo teatrale o musicale, come uno dei casi di maggior successo mai ottenuto. Non per nulla ci autodefiniamo 'i cinque miracolati dalla banda larga’”.

La rete, come un tempo Jannacci diceva della televisione, ha la forza “de un liun”?

Senz’altro! Le stesse cose le proponevamo da tempo, in altri modi, ma in ben pochi ci davano retta, soprattutto tra i produttori. Invece, tre giorni dopo la scelta di mettere on line il nostro video, sono usciti prima il Corriere, poi l’Ansa e tutto è venuto di conseguenza.

Internet e teatro. Televisione invece poca, come mai?

Non è una nostra scelta, abbiamo accolto le proposte valide che ci sono giunte, come quella di Serena Dandini a 'Parla con me’, e per una edizione siamo stati a 'Zelig’. Ma forse è anche meglio così: per cinque inguaribili egocentrici come noi il palcoscenico non è certo un ripiego. Anzi, essere in tv davanti a un pubblico teoricamente più ampio, ma con il rischio che qualcuno cambi canale facendo zapping, sarebbe un’ansia terribile. Noi vogliamo catturare davvero le persone, sapere che per 90 minuti ci resteranno con gli occhi incollati addosso.

Avete avuto una recente presenza televisiva per la maratona Telethon.

Sì, e così finalmente possiamo parlare di ricerca! Scherzi a parte, è stata un’occasione importante. Quando ci chiedono di esibirci per ragioni come queste ne siamo sempre contenti, alla Sala Umberto abbiamo stretto una partnership con un’associazione di medici clown.

A proposito di ricerca, quanto lavoro richiede uno spettacolo come il vostro, che cita decine di autori letterari e musicali, dall’opera al rock, dai cartoon fino ai jingle delle pubblicità?

Non so quanto ce ne metterebbero gli altri. Davide, che è l’autore dei testi insieme con Lorenzo, che si occupa anche degli arrangiamenti, si sono concentrati otto ore al giorno per circa tre mesi e il nostro 'Othello’ era pronto, incrociando il testo di Shakespeare con l’opera verdiana e molte altre fonti di ispirazione.

Siete una somma di competenze precise: canto, ballo, recitazione, scrittura… Come il Quartetto Cetra, il vostro 'modello’.

Ma anche come Elio & le Storie Tese, a cui dedichiamo un brano nel nostro spettacolo, o i Monty Python. In realtà però non abbiamo mai incontrato nessuno di loro e sicuramente, se capitasse, negherebbero di conoscerci. Siamo degli Ogm tra nostalgia e modernità.

Una scienza quasi esatta, insomma?

Francesca è diplomata al liceo scientifico, poi abbiamo due laureati in Scienza della comunicazione e uno in Psicologia. Basta?.

M.F.