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Mensile a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche
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N. 5 - 14 mar 2012
ISSN 2037-4801
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Con 'Geopolitica dello stato e processi rivoluzionari', Giuseppe Anzera, ricercatore universitario specializzato in sicurezza internazionale e geopolitica, offre una guida per capire da dove nasce il processo di collasso di una struttura statale, come e se sia possibile prevedere le condizioni che ne accompagnano lo sviluppo e in che modo la geopolitica sia in grado di spiegare questi eventi.
Fondamentale il contributo trentennale di tre autori: Randall Collins, Theda Skocpol e Jack Goldstone.
Stockpol, come Goldstone, rintraccia quali connotati caratterizzanti dei rivolgimenti rivoluzionari la crisi finanziaria, il deperimento dell'apparato amministrativo, i conflitti intra-élite e la sollevazione popolare. Collins interpreta le risorse presenti sul territorio come fonte solo in funzione della capacità da parte degli organi amministrativi di sfruttarle.
Il libro fornisce un'interessante analisi della validità previsionale di eventi come il crollo dell'Unione Sovietica e i conflitti etnonazionalistici, fino alle recenti mobilitazioni antisultanistiche nel mondo arabo. E offre numerosi spunti di riflessione sui conflitti (peculiarità e difficoltà previsionali), sul sostegno politico a operazioni internazionali di peacekeeping e sul dibattito aperto sul partitioning, la spartizione di territori come risoluzione dei conflitti etnici.
Roberta Ribera
titolo: Geopolitica dello stato e processi rivoluzionari
categoria: Saggi
autore/i: Anzera Giuseppe
editore: Bonanno
pagine: 140
prezzo: € 12.00