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Mensile a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche
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N. 5 - 13 mar 2013
ISSN 2037-4801
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Un efficace approfondimento sugli omicidi di donne compiuti in Italia è stato realizzato dal giornalista televisivo Riccardo Iacona con 'Se questi sono gli uomini': nel solo 2012 più di 80 storie che "ci riguardano da vicino, perché ci dicono come siamo nel profondo, tutti, nessuno escluso".
L'autore cerca di riflettere sui problemi sociali, comportamentali e ambientali in cui queste tragedie maturano: "È una guerra che prima di finire sui giornali nasce nelle case, nelle famiglie, nel posto che dovrebbe essere il più sicuro e il più protetto e invece diventa improvvisamente il più pericoloso". Per le fidanzate, mogli, amanti, è spesso letale la dipendenza ossessiva o il timore patologico nei confronti dell'uomo: nonostante il maltrattamento continuano ad amarlo, lo perdonano o non hanno il coraggio di denunciarlo.
Esemplificativa la storia della cesenate Stefania Garattoni, appena ventenne, uccisa dal suo ragazzo, di otto anni più grande, dopo una storia iniziata con la violenza e continuata tra le peggiori torture. La ragazza già dal 2007 annotava nel suo diario: "Ma non si rende conto di quanto mi fa star male, di quanto mi fa soffrire? Perché si diverte così tanto? È come se io fossi la sua cavia e lui l'esaminatore. Ogni mio passo sbagliato è un divertimento per lui, mentre la cavia soffre". Stefania muore nel marzo del 2011, in pieno giorno, all'uscita della scuola, accoltellata dal fidanzato che, finalmente, si era decisa a lasciare.
Nella sentenza di condanna dell'assassino a trent'anni di reclusione il giudice, dopo l'indicazione dei capi d'imputazione, elenca vessazioni e intimidazioni subite da Stefania: "Nell'ottobre del 2007 Luca Lorenzini imbrattava Stefania Garattoni, versandole in testa un liquido composto da nafta, olio e vernice; nell'aprile 2010 conduceva Stefania Garattoni in collina, quindi le puntava alla gola un coltello; nel novembre del 2010 puntava contro Garattoni Stefania una pistola giocattolo, costringendola a chiudersi in bagno per mezz'ora, in preda a un irrefrenabile terrore; in più occasioni la spintonava e la gettava nei fossati di strade, esponendola alla derisione dei passanti e degli amici; più volte la percuoteva, lasciandole sul corpo vistosi lividi; la costringeva a percorrere faticosi percorsi con la bicicletta, con il proposito dichiarato di farla dimagrire, talvolta facendola cadere dalla bicicletta; minacciava più volte la vittima di colpire lei e i suoi familiari".
Ma Iacona dà conto anche dei passi in avanti compiuti e soprattutto da compiere per fermare questa strage. Uno è stato la creazione dei 200 centri antiviolenza aderenti alla Rete nazionale 1522. L'altro, l'introduzione, con un decreto legge del 2009, del reato di "Atti persecutori", più conosciuto come stalking, fortemente voluta dall'allora ministro delle Pari opportunità, Mara Carfagna.
"La legge sullo stalking ci ha dato molti strumenti in più rispetto rispetto al passato", spiega nel libro Silvia Gentilini, dirigente della Squadra mobile di Cesena, "perché definisce bene la fattispecie di reato: si tratta di persecuzioni, violenze, minacce, anche solo psicologiche, che si protraggono nel tempo e che costringono la vittima a cambiare le normali abitudini di vita, oltre che a farla vivere nel terrore e nell'ansia".
Alberto La Peccerella
titolo: Se questi sono gli uomini
categoria: Saggi
autore/i: Iacona Riccardo
editore: Chiarelettere
pagine: 257
prezzo: € 13.90