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CNR: Alamanacco della Scienza

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N. 4 - 22 apr 2015
ISSN 2037-4801

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'Roars’, il ruggito dell’università

'Roars’, il ruggito dell’università

Dalla redazione di 'Roars’, il web-log nato nel 2011 che affronta le politiche dell’università e della ricerca in Italia, arriva in libreria per l’editore eCommons 'Università 3.0 (Quattro anni vissuti pericolosamente)’. Il libro raccoglie e commenta alcuni articoli apparsi negli anni sul blog e relativi ai problemi della riforma universitaria e della ricerca italiana. I testi selezionati sono dei 13 redattori del sito, ai quali si aggiungono Pietro de Nicolao e Federica Laudisa, tutti appartenenti al mondo accademico e scientifico.

La legge 'Gelmini’ n. 240/10 ('Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario’) entrata in vigore il 29 gennaio 2011 ha modificato radicalmente il sistema della governance universitaria, con l’intento di promuovere il miglior funzionamento degli atenei. La legge nasce all’interno di un processo di progressiva revisione della spesa pubblica dello Stato, che dal 2008, con tutti i governi che si sono succeduti, ha visto drastiche riduzioni, soprattutto per l'istruzione pubblica e la ricerca, a fronte dell’acuirsi della crisi economica del Paese. I blocchi del turn-over e l’introduzione di nuovi metodi di valutazione hanno complicato lo scenario e ridotto al minimo le opportunità di accesso dei giovani meritevoli alla carriera universitaria e scientifica, producendo un significativo saldo negativo di giovani cervelli con l’estero e l’appesantimento degli obblighi burocratici per i ricercatori e gli amministratori.

I risultati ottenuti dalla riforma dell’istruzione terziaria non paiono ancora positivi: in Italia ci si laurea tardi, solo il 22,4% dei laureati ottiene il titolo entro i 30-34 anni (dati 2013). La percentuale di abbandoni degli iscritti, poi, è del 45% (dati 2012); i laureati hanno difficoltà a inserirsi nel mondo del lavoro e solo il 50,1% di quelli d’età compresa tra i 25 e i 29 anni ha un contratto, contro i 78,5% degli europei. Per quanto riguarda il successo del sistema italiano della ricerca alle call europee competitive di Horizon 2020, i dati appena pubblicati da Cordis, non sembrerebbero troppo incoraggianti.

Nel documento 'Relazione per paese relativa all'Italia 2015 comprensiva dell'esame approfondito sulla prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici’ della Commissione europea, del marzo 2015, si fa il punto della situazione: “La spesa per l'istruzione terziaria in percentuale del Pil è ben al di sotto della media Ue. Tra il 2009 e il 2013, il finanziamento pubblico complessivo all'istruzione terziaria è stato ridotto di circa il 20% in termini reali e la spesa dell'amministrazione pubblica per l'istruzione terziaria in percentuale del Pil è la più bassa dell'Ue (0,4% nel 2012)”.

La redazione di 'Roars’ sostiene l’idea che sia necessario tornare a investire sulla ricerca per rilanciare il paese e che occorra riportare i finanziamenti pubblici a livelli almeno pari alla media dei paesi Ocse, e tornare a investire in questa direzione potrebbe essere strategico per un ritorno alla crescita economica.

Il libro della redazione di 'Roars’ riflette su queste e su altri aspetti della vita degli atenei e della ricerca. Ogni articolo è corredato di un QR-Code, un codice a barre bidimensionale leggibile da qualsiasi smartphone, dotato di un’apposita applicazione scaricabile gratuitamente; il codice contiene l’indirizzo al quale si trova l’articolo corrispondente pubblicato su 'Roars’.

Claudio Barchesi

titolo: Università 3.0
categoria: Multimediale
autore/i: AA. VV.
editore: eCommons
pagine: 240
prezzo: € 7.99