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Mensile a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche
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N. 9 - 4 set 2019
ISSN 2037-4801
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“Mostro” è un termine che nella lingua italiana si colora di molte accezioni diverse: il prodigio, il genio, ma anche l'essere orribile, deforme e però, in quanto tale, sempre in grado di suscitare stupore: un campionario del quale fin dagli albori sono piene la mitologia e la narrativa, fiabe, leggende, cronache, storie e racconti, ma anche la letteratura scientifica. La categoria del “mostruoso” nasce tassonomicamente per contrapposizione, accogliendo il diverso, lo sconosciuto, l'anomalo, l'anormale. Ed è proprio tale diversità a esercitare su di noi un'ambigua fascinazione che spesso diventa atteggiamento giudicante, stigma, allarme che a sua volta accende l'immaginario.
Lo storico della scienza Lorenzo Montemagno Ciseri, nel suo “Mostri: la storia e le storie”, edito da Carocci, spazia tra figure reali, mitologiche e letterarie tra le quali molte divenute popolari o addirittura celebrate e venerate: dalla manticora, la divoratrice di uomini di tradizione orientale, a Gargantua e Pantagruel; dagli esseri giganteschi e minuscoli in cui Gulliver si imbatte durante i suoi viaggi alle arpie e alle sirene omeriche; fino ai “Monsters & Co” e ai “Mostri contro alieni”, solo per citare alcune delle fortunate pellicole animate sul tema. Secondo l'autore è però la “Commedia” di Dante l'opera che più di ogni altra ha “cristallizzato nel nostro immaginario le figure dei mostri infernali”.
Quando le deformità colpiscono esseri umani reali e viventi, Ciseri ricorda come questi individui siano e siano stati da un lato soggetti alla sbrigativa eziologia di “segni contro natura o addirittura castigo divino”, ma dall'altro eletti a protagonisti dello showbiz, per esempio gli spettacoli circensi dei quali resta massimo emblema “The greatest show on Earth”. Phineas Barnum esibiva uomini e donne affetti da nanismo, gemelli siamesi, qualunque persona affetta da una patologia che determinasse deformità inconsuete, per l'appunto “mostruose”, al fine di generare repulsione e curiosità insieme nel pubblico. Ma al di là della morbosità, chi osservava questi fenomeni della natura umana non con il mero pregiudizio ma con gli occhi del ragionamento, per quanto imperfetto e ingenuo, come spiegava tali alterazioni?
Ciseri esamina un'ampia serie di casistiche. Per esempio, “Nel caso dei gemelli congiunti, per decidere quante anime e quante persone ci fossero da battezzare, si indicava di basarsi sul numero delle teste. Un singolo corpo che portasse due teste era come due persone, mentre un solo capo da cui anche scendessero membra distinte era comunque da battezzare come una persona sola”. Questione del resto “molto spinosa quella relativa all'anima, se cioè quei piccoli mostri ne possedessero una o no”, che peraltro Cartesio risolveva in senso affermativo, collocandola nella ghiandola pineale.
Una gamma di caratteristiche fisiche anomale e stranianti che non riguarda l'elaborazione letteraria né gli esseri umani “freaks”, è quella affrontata da Caspar Henderson nel suo “Libro degli esseri a malapena immaginabili”. Il volume, grazie anche alla ricca e originale veste editoriale conservata nella traduzione italiana di Adelphi, sventaglia infatti un catalogo straordinario di specie animali dalle fattezze del tutto peculiari e inconsuete, che talvolta ricordano in modo fedelissimo e sorprendente le creature mostruose che hanno abitato la nostra fantasia. Tra i tanti: il diavolo spinoso, un piccolo rettile che popola i deserti dell'Australia (habitat di una cospicua varietà di specie raccapriccianti e talvolta realmente pericolose o letali), e il granchio yeti, un crostaceo polinesiano dalle chele ricoperte di peluria, che hanno determinato l'accostamento di questa specie con un altro noto “abominevole", residente però tra le nevi e le vette himalayane (e della cui reale esistenza si continua a discutere).
Il protagonista indiscusso delle fobie umane resta però il ragno. Estremamente affascinanti dal punto di vista biologico, gli aracnidi occupano il primo posto nella classifica degli animali ritenuti spaventosi, come afferma uno studio dell'Università di Praga pubblicato su “The Journal of Psychology”. Quasi il 19% dei 2.291 volontari campionati ha riferito paura o terrore estremi rispetto all'immagine del ragno. Una pessima notizia per questi aracnofobici - come dice la stessa ricerca - è la continua scoperta e classificazione di nuove specie di artropodi, insetti, serpenti e roditori che nel solo 2017 sono stati protagonisti di ben 8.055 opere cinematografiche. Il tema del mostro è insomma ancora molto “cool”, come conferma la riedizione del "Libro dei mostri" (anch'essa per Adelphi) del 1978. Il volume di Juan Rodolfo Wilcock è un elenco enciclopedico di creature assurde nate dal non-senso e da una sottile, sorprendente ironia. Wilcock conduce il lettore attraverso luoghi e creature aberranti, fantasiose, inquietanti ed esilaranti, come il geometra Elio Torpo, che si è tramutato in un vulcano di fango, o lo psicoanalista Ruzio Haub-Haub, in tutto simile a una vipera.
Michele Bellone, biologo e giornalista scientifico, descrive invece in “Incanto”, edito da Codice, una serie di protagonisti tipici dei generi fantasy, gotico e fantascientifico quali vampiri, orchi, zombie e alieni, dedicando una specifica apologia a un mostro per eccellenza come il drago. Questa figura, che ha origine nella cultura orientale, potrebbe davvero esistere? Bellone sottolinea come i più attenti e competenti spettatori della trasposizione cinematografica del “Trono di spade”, con dedizione un po' nerd, abbiano notato che “le fiamme non escono direttamente dalla gola della creatura, ma sono il prodotto di due getti di gas provenienti dai lati della bocca, che, mischiandosi, si incendiano”. Tecnicamente, quindi, il drago sarebbe capace di emettere fuoco grazie alla combustione di composti chimici.
Il volume si dedica poi alla leggenda dei vampiri, che potrebbe trarre origine dalle porfirie, “un gruppo di malattie rare dovute alla carenza di enzimi necessari alla produzione dell'eme, molecola fondamentale per il trasporto di ossigeno nel sangue. Hanno diverse caratteristiche associabili al vampirismo: provocano un'elevata sensibilità alla luce solare e non è da escludere che in passato venissero curate facendo bere sangue ai malati, che evitavano l'aglio poiché stimolava il ricambio dei globuli rossi”. L'autore ricorda inoltre i casi di sepolture precoci, che potrebbero aver alimentato miti e leggende sulla vita oltre la morte. Mostri e immaginari nati dalla fantasia ma osservati attraverso la lente dell'ipotesi scientifica, insomma: la scrittrice e astrofisica Licia Troisi, nella prefazione, sostiene che in fondo “fantasy, fantascienza e horror, così come la mitologia e il folklore dai quali derivano, nascono dall'incontro tra due pulsioni primordiali: la paura e la meraviglia”.
Valentina Di Paola
titolo: Mostri: la storia e le storie
categoria: Saggi
autore/i: Montemagni Ciseri Lorenzo
editore: Carocci editore
pagine: 191
prezzo: € 15.00
titolo: Il libro degli esseri a malapena immaginabili
categoria: Saggi
autore/i: Henderson Caspar
editore: Adelphi edizioni
pagine: 543
prezzo: € 34.00
titolo: Incanto. Storie di draghi stregoni e scienziati
categoria: Saggi
autore/i: Bellone Michele
editore: Codice edizioni
pagine: 250
prezzo: € 20.00