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CNR: Alamanacco della Scienza

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N. 11 - 6 nov 2019
ISSN 2037-4801

Recensioni

Le due vite di Gianrico Tedeschi
Narrativa

Le due vite di Gianrico Tedeschi

Si è svolta lo scorso 16 ottobre a Roma, presso la Biblioteca del Senato, la presentazione di due libri dedicati a uno dei massimi attori italiani: Gianrico Tedeschi, giunto alle soglie dei 100 anni. “Gianrico Tedeschi due anni nei campi nazisti”, a cura di Maria Immacolata Macioti, edito dall'Associazione nazionale reduci dalla prigionia (Anrp) con Mediascape lo ricorda come sottotenente, uno degli 800.000 soldati e ufficiali catturati nell'autunno del 1943 dalla Wehrmacht e deportati poiché non accettarono di aderire alla Repubblica sociale italiana, restando fedeli al giuramento prestato al Re: gli Internati militari italiani (Imi). La studiosa narra, attraverso una lunga intervista, i due anni di prigionia scontati dall'attore in terribili lager, quali Sandbostel, e di come lo abbia aiutato l'amore per il teatro: più volte, gli Imi, hanno infatti ricordato come nei campi la sopravvivenza spirituale fosse importante quanto quella del corpo.

Il libro contiene anche una prefazione di Enzo Orlanducci, presidente dell'Anrp, che osserva come “Nel testo emerge tutta la forte personalità di Gianrico Tedeschi, sia quando narra le sue vicissitudini, sia quando afferma la sua volontà di non rendere subito pubbliche le memorie di quei 20 mesi. Un percorso difficile e doloroso, quello da internato, che Tedeschi ancora aveva bisogno di elaborare, sminuzzare, digerire, prima di poterlo condividere”. Orlanducci ricorda anche come, assieme a Tedeschi, tra gli internati si trovassero “intellettuali del calibro dello scrittore Giovannino Guareschi, Alessandro Natta, Giuseppe Lazzati, Arturo Coppola, Giuseppe Novello, Roberto Rebora ed Enzo Pace. Al parallelo tra le figure di Tedeschi e Guareschi, coprotagonisti della scrittura e rappresentazione nei lager della “Favola di Natale”, è dedicato il contributo di Marco Ferrazzoli, capo Ufficio stampa CNR e biografo guareschiano.

“Semplice, buttato via, moderno. Il "teatro per la vita" di Gianrico Tedeschi”, scritto dalla figlia Enrica Tedeschi ed edito da Viella Edizioni, oltre a rievocare un'epoca in cui interpreti, autori e registi hanno contribuito al profondo rinnovamento del teatro italiano, ripercorre, invece la vita dell'attore e il suo rapporto con il mondo del teatro, in un intreccio tra vicende pubbliche e private, dall'infanzia milanese vissuta nelle case di ringhiera in una famiglia modesta ma attenta alla formazione culturale dei figli, passando per gli anni della guerra e della prigionia, focalizzando l'affettuoso ma complesso rapporto con la figlia Enrica e con il resto della “famiglia allargata”. La postfazione di Luciano Zani è dedicata soprattutto a ricordare l'amarezza degli Imi che, una volta liberati e rientrati in patria, si videro ignorati dalla classe dirigente e dall'opinione pubblica italiana.

Tornando a Guareschi, è da segnalare anche la recente uscita di “Scritti e disegni per 'il Borghese' 1963-1964” (Rizzoli). Dopo la chiusura del suo Candido, lo scrittore collaborò infatti con la rivista fondata da Leo Longanesi e questo volume raccoglie articoli, rubriche e vignette pubblicati sul settimanale, assieme a quelli proposti ma non usciti e dunque inediti. Guareschi combatte con l'ironia della parola e del segno grafico la sua eterna battaglia da bastian contrario, scrivendo una sorta di controstoria dell'epoca.

Mirna Moro

titolo: Gianrico Tedeschi due anni nei campi nazisti
categoria: Narrativa
autore/i: Immacolata Macioti Maria
editore: Associazione nazionale reduci dalla prigionia-Mediascape
pagine: 94
prezzo: € 12.00

  

  

titolo: Semplice, buttato via, moderno. Il “teatro per la vita” di Gianrico Tedeschi
categoria: Narrativa
autore/i: Tedeschi Enrica
editore: Viella Edizioni
pagine: 222
prezzo: € 17.00