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CNR: Alamanacco della Scienza

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N. 11 - 6 nov 2019
ISSN 2037-4801

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Una panoramica sulla Lis
Specialistica

Una panoramica sulla Lis

Sei capitoli per “Descrivere la lingua dei segni italiana”, ognuno con riassunto iniziale di poche righe in grassetto, le letture consigliate per approfondire i vari argomenti e otto “quadri” in cui si descrive un argomento specifico: tutto questo e tanto altro è il nuovo libro di Virginia Volterra, dirigente di ricerca del Consiglio nazionale delle ricerche in pensione, realizzato con la collaborazione di Maria Roccaforte, ricercatrice del dipartimento di Lettere e culture moderne della Sapienza, Alessio Di Rienzo, dell'Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Cnr e Sabina Fontana, ricercatrice e insegnante in Linguistica generale e Linguistica della Lis all'Università di Catania.

La novità fondamentale di questo volume è l'unione, e non l'eliminazione, delle immagini bidimensionali dei segni con il Sign Writing (Sw), il sistema di scrittura delle lingue dei segni più completo, che “usa simboli visivi per rappresentare le forme delle mani o configurazioni, i movimenti, le espressioni facciali e il movimento del corpo”. 

Il libro comincia con una “nuova descrizione della lingua dei segni italiana”, per poi affrontare l'argomento della comunità sorda, intesa in un'accezione ampia: “Oggi quando parliamo di comunità sorda non facciamo riferimento soltanto alle persone sorde, ma anche a quelle persone udenti che sono state esposte alla lingua dei segni in età precoce perché hanno familiari sordi. Sono parte della Comunità anche molti adulti udenti, che hanno frequentato i corsi di Lis attivati in diverse città in Italia, alcuni dei quali sono poi diventati professionisti, come per esempio gli interpreti di Lis”.

Ne “Le unità costitutive della Lis” si illustrano la configurazione, l'orientamento, il luogo, il movimento, l'espressione facciale, i componenti orali, la direzione dello sguardo e i movimento del busto (gli esempi, oltre alle immagini bidimensionali e Sw, sono accessibili tramite QR code). Nel capitolo “Costruire enunciati in Lis tra indicare, dire e illustrare” si presentano invece le varie flessioni nell'aspetto (per esempio la durata e ripetitività dell'azione), nel modo (l'atteggiamento del segnante), nell'agentività (anche in relazione al punto di vista del segnante o del narratore), nello spazio (il luogo in cui un'azione viene compiuta); infine si affrontano sia il discorso sia la conversazione in Lis.

Si ricordano poi “Le variazioni funzionali e sociali della Lis”, cioè come cambia la lingua in relazione alla collocazione geografica, alla situazione comunicativa e allo strato sociale. Nel capitolo finale si sintetizza il mutamento di prospettiva nel rapporto tra lingue segnate e lingue parlate, per esempio si chiarisce che la lingua dei segni ha caratteristiche simili a quella vocale ma anche caratteristiche peculiari e diverse. Infine, le ventotto pagine di riferimenti bibliografici, insieme alle “letture consigliate”, offrono molti spunti a chi senta il bisogno di approfondire l'argomento.

Dopo aver letto questo manuale la domanda che sorge spontanea è come mai l'Italia ancora non riconosca la lingua dei segni come lingua ufficiale, che cos'altro bisognerà pubblicare o fare per allinearci ai Paesi che hanno già fatto tale scelta.

Luca Clementelli

titolo: Descrivere la lingua dei segni italiana
categoria: Specialistica
autore/i: Volterra Virginia, Fontana Sabina , Roccaforte Maria, Di Rienzo Alessio
editore: Il Mulino
pagine: 263
prezzo: € 25.00