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CNR: Alamanacco della Scienza

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N. 5 - 14 mar 2012
ISSN 2037-4801

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Ambiente

L'atmosfera sotto l'occhio del Cimone

Con i suoi 2.165 metri, il monte Cimone, che divide il mare Tirreno dall'Adriatico, svetta sulla Pianura Padana, offrendo un panorama unico e completamente libero a 360 gradi. Qui, l'Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima (Isac) del Cnr conduce studi d'alta quota nel campo climatico e atmosferico, in collaborazione con il servizio meteorologico dell'Aeronautica militare (Am).

"Essendo il Cimone il rilievo più elevato degli Appennini settentrionali, rappresenta un punto privilegiato per studiare le caratteristiche chimico-fisiche e la climatologia della libera troposfera", spiega Paolo Bonasoni, responsabile della stazione di ricerca 'Ottavio Vittori' dell'Isac-Cnr. "Siamo impegnati nello studio dell'atmosfera e dei composti clima-alteranti, in particolare dei cosiddetti 'Short-lived climate forcers' (composti a vita breve) tra cui ozono, metano e 'black carbon', particolato nero che assorbe la radiazione solare e riscalda l'atmosfera. Le misure, condotte in modo continuativo, 365 giorni l'anno, 24 ore su 24, permettono anche di valutare gli eventi di inquinamento estivo o riconducibile a incendi forestali e i trasporti di sabbia dal Sahara. In questo modo abbiamo la possibilità di verificare lo stato di salute dell'atmosfera e l'impatto dei cambiamenti climatici in un'area particolarmente sensibile e densamente abitata come quella del sud Europa e del bacino del Mediterraneo".

Alle attività scientifiche dell'Isac-Cnr si accompagnano anche quelle del Camm, il Centro aeronautica militare di montagna di Sestola-Monte Cimone (Mo) che, tra le sue numerose attività in campo climatico e meteorologico, annovera dal 1979 la misura in continuo della concentrazione in atmosfera di anidride carbonica (Co2), il più importante gas serra.

"Dai nostri dati è evidente come l'andamento della concentrazione di fondo di Co2 in atmosfera sia caratterizzato da un trend e da un'oscillazione. Il primo è dovuto a emissioni antropogeniche a cui si sovrappone un ciclo stagionale abbastanza rilevante", afferma il Tenente Marco Alemanno, capo Servizio rilevamento ed elaborazione dati del Camm.

"L'oscillazione stagionale, nota anche come 'respiro di Gaia', è un fenomeno naturale strettamente correlato alla vegetazione e alla radiazione solare: in estate la maggiore durata del soleggiamento favorisce il processo di fotosintesi delle piante, innescando di conseguenza un maggiore assorbimento di Co2 dalle piante stesse. Durante il periodo invernale il fenomeno di fotosintesi si riduce notevolmente, con il conseguente aumento della concentrazione di Co2 in atmosfera".

I dati raccolti dal Camm rappresentano la più lunga serie storica in Europa di concentrazione di fondo di Co2 in continua. Ma la stazione del Cimone vanta anche un altro primato: dal 2010 è entrata a far parte dell'Organizzazione meteorologica mondiale, diventando la prima e unica global station in Italia, aggiungendosi alle altre 34 stazioni di osservazione sparse in tutto il pianeta tra le quali Nepal climate observatory - Pyramid in Himalaya, a 5.079 metri, promossa da EvK2Cnr e dall'Isac-Cnr unitamente al Nepal academy of science and technology.

Anna Capasso

Fonte: Paolo Bonasoni, Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima, Bologna, tel. 051/6399590, email p.bonasoni@isac.cnr.it

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